Delle favole molto belle da leggere assieme ai tuoi bambini sono le favole di Esopo.
Esopo è stato l’iniziatore della favola come forma letteraria scritta. Le sue favole sono raccolte in un unico volume: le favole di Esopo. La favola esopica è un componimento breve, i cui personaggi sono normalmente animali personificati. Tale componimento nasce con lo scopo di comunicare una morale. Infatti al termine di ogni favola di può leggere la morale, ciò che essa vuole insegnare. Molte favole di Esopo sono così celebri da aver acquisito nella cultura moderna il ruolo di proverbio. Un esempio che tutti conoscono è quello della volpe e l’uva o della cicala e la formica. Molti di noi conoscono Le favole di Esopo senza saperlo. Molte favole di Esopo furono riadattate da grandi scrittori di fiabe come Fedro. Le favole di Esopo hanno principalmente uno scopo educativo, in quanto nelle narrazioni sono continuamente presenti situazioni ispirate ad un insegnamento pratico. Le favole di Esopo riflettono infatti tutte le caratteristiche della vita reale, come la stoltezza, l’inganno, l’apparenza, la verità e l’astuzia, con il fine di educare, di insegnare la morale.
Ecco alcune favole di Esopo. Se vuoi leggerle tutte esiste in commercio un libro che puoi leggere la sera ai tuoi bambini.
I DUE CANI
Un tale che aveva due cani ne addestrò uno alla caccia e allevò l’altro
per guardia della casa. Quando poi il primo, andando a caccia, prendeva
della selvaggina, ne gettava una parte anche all’altro. Allora il can da
caccia, sdegnato, cominciò ad insultare il compagno, perché lui andava
fuori, sobbarcandosi a continue fatiche, mentre l’altro godeva il frutto del
suo lavoro, senza far nulla. Il cane domestico gli rispose: “Non con me
devi prendertela, ma col nostro padrone, che mi ha insegnato, non a
lavorare, bensì a sfruttare il lavoro altrui”.
Così non si possono biasimare i fanciulli pigri, quando li rende tali
l’educazione dei loro genitori.
I DUE SCARABEI
In un’isoletta pascolava un toro, e del suo sterco vivevano due scarabei.
Al sopraggiungere della cattiva stagione, uno di essi annunciò all’altro
che intendeva volare sul continente; così lì ci sarebbe stato abbastanza
da mangiare per il compagno rimasto solo, mentre egli, trasferitosi
laggiù, ci avrebbe passato l’inverno. Aggiungeva poi che, se avesse
trovato cibo in abbondanza, ne avrebbe portato anche a lui. Passò
dunque sul continente e, trovatoci sterco a iosa, ma molto molle, vi si
stabilì e cominciò a mangiarselo. Passato l’inverno, rivolò di nuovo alla
sua isola. Quando l’altro lo vide così bello grasso e florido, lo rimproverò
perché, dopo tante promesse, non gli aveva portato nulla. “Non devi prendertela con me” , gli rispose il compagno, “ma con quel paese, che
è fatto così: da mangiare ce n’è; ma non si può portar via niente”.
I LADRI E IL GALLO
I ladri penetrarono in una casa, ma non ci trovarono altro che un gallo.
Lo presero e se ne andarono. Quando fu lì per essere ammazzato, il
gallo cominciò a pregare che lo risparmiassero, dicendo che egli era
utile agli uomini, perché li svegliava a buio, così che potessero attendere
alle loro faccende. “Ma questa è una ragione di più per tiranti il collo”, gli
risposero gli altri, “Svegliando loro, tu impedisci a noi di rubare”.
La favola mostra che quel che dà più fastidio ai bricconi sono proprio i
servizi resi alle persone dabbene.
I FIGLI DISCORDI
I figli di un contadino non andavano d’accordo, ed egli, per quanto continuasse ad ammonirli, non riusciva a correggerli.
Pensò allora di ricorrere ad un esempio pratico, e disse loro di portargli un fascio di verghe.
Unì le verghe in un fascio ben stretto, le consegnò ai figli e ordinò loro di spezzarle,
ma per quanti sforzi facessero non ci riuscirono.
Allora sciolse il fascio e diede loro le verghe una ad una, e siccome le rompevano senza difficoltà, soggiunse:
<< Così anche voi, figli miei, se sarete uniti, non sarete sopraffatti dai nemici, ma se litigherete, offrirete loro una facile preda. >>
La favola mostra che più grande è la concordia, maggiore è l’unione e la forza.
I LUPI E LE PECORE
I lupi, che facevano la posta a un gregge di pecore, non riuscivano ad
impadronirsene a causa dei cani che lo sorvegliavano, e allora decisero
di ricorrere all’astuzia per raggiungere il loro scopo. Mandarono
ambasciatori alle pecore, e chiesero la consegna dei cani, affermando
che erano essi i responsabili delle loro relazioni ostili. Una volta che li
avessero in mano, la pace avrebbe regnato tra di loro. Le pecore, senza
sospettare quel che le aspettava, consegnarono i cani; e i lupi, una volta
padroni di questi, sterminarono senza difficoltà il gregge rimasto
indifeso.
I DUE VIANDANTI E L’ORSO
Due amici viaggiavano insieme, quand’ecco apparire davanti a loro un grosso orso.
Uno di loro salì veloce su un albero e si nascose, mentre l’altro, che stava per essere preso,
si gettò al suolo fingendo di essere morto.
L’orso gli avvicinò il muso, annusandolo, ed egli tratteneva il respiro,
perché, a quanto pare, l’orso non tocca i cadaveri.
Quando l’orso si fu allontanato, quello sull’albero discese e chiese:
<< Cosa ti ha detto nell'orecchio quando ti annusava ? >>
<< Di non viaggiare mai più con un compagno che,
nel pericolo, non rimane al tuo fianco. >>
La favola mostra che le disgrazie
mettono alla prova la bontà degli amici.
I VASI
Un vaso di terra cotta e un vaso di rame
galleggiavano trascinati dalla corrente di un fiume.
Il vaso di terra cotta diceva a quello di metallo:
<< Nuota al largo, non al mio fianco,
perché, anche se non ho nessuna voglia di toccarti,
basta che tu mi tocchi ed io vado in frantumi. >>
Insicura è la sorte del debole che ha per vicino un potente.
I VIANDANTI E IL PLATANO
Un giorno d’estate, quando il sole era alto,
due viandanti accaldati e stanchi videro un platano
e si sdraiarono alla sua ombra per riposare.
Poi, levato lo sguardo verso il platano,
presero a dire che quell’albero così sterile
era inutile agli uomini. Ma l’albero rispose:
<< Ingrati !
Mi accusate di essere sterile e inutile,
mentre ancora state godendo dei miei benefici. >>
Anche tra gli uomini ci sono persone modeste
alla cui bontà non si presta attenzione,
malgrado facciano del bene al loro prossimo.
IL CANE DA CACCIA E GLI ALTRI CANI
Un cane allevato in casa e addestrato a combattere contro le belve, un giorno strappò il collare e scappò.
<< Ma perché scappi ? >> gli domandavano gli altri cani, vedendolo ben nutrito e in piena forma.
<< Lo so che vivo nell'abbondanza e posso godere di tutte le soddisfazioni materiali, ma sono sempre a un niente dalla morte quando devo combattere contro le belve. >>
E gli altri cani commentavano:
<< Anche se viviamo da poveretti, facciamo una bella vita, perché non dobbiamo combattere contro animali feroci. >>
I pericoli dobbiamo evitarli, e non attirarli per amore
del lusso e della vanagloria.