Indovinelli per bambini
Gli indovinelli per bambini sono un bel passatempo che diverte tantissimo i piccoli durante la ricreazione a scuola, il pomeriggio con gli amichetti, durante un lungo viaggio in auto o trascorrendo qualche momento con mamma e papà. Sono giochi per bambini che aiutano i piccoli ed anche i più grandicelli a sviluppare la logica e ad usare la fantasia per ottenere la risposta ai quesiti presenti negli indovinelli. Si tratta di indovinelli simpatici che possono essere proposti in tantissime occasioni. Una festa di compleanno o una serata in famiglia ad esempio.
Attraverso stimolanti quiz per bambini i piccoli imparano ad associare determinate caratteristiche ad un preciso oggetto. Ecco perchè i giochi di indovinelli hanno per i piccoli un valore educativo importante e dovrebbero dunque essere proposti con frequenza ai bambini, sia ai più piccoli che ai più grandi. Se stai dunque cercando indovinelli facili per bambini da proporre ai tuoi figli per insegnare loro ad esempio il nome di un alimento, i mesi dell’anno, le caratteristiche degli animali e tante altre curiosità, approfitta di questi divertenti strumenti utili ad accrescere la memoria giocando.
Ecco dunque indovinelli facili da proporre ai piccoli di casa:
O in due o in quattro o in otto
lungo le strade andiamo:
sempre ci rincorriamo
e mai ci raggiungiamo!
Le ruote
Tiro, tiro, tiro.
eppur braccia non ho.
Sibilo oppur sospiro,
eppur bocca non ho.
E giro, giro, giro,
eppur piedi non ho.
Locomotiva
Qual è il mare più dolce?
Marmellata
E il mare più duro?
Martello
E il mare più sicuro?
Marciapiedi
Siamo tante e laboriose:
amorose
domandiamo un dolce dono,
con la madre ch’è regina,
al gentil piccolo cuore
d’ogni fiore,
ed il nettare squisito, saporito,
ben più dolce a voi rendiamo.
Sai chi siamo?
Le api
Cuor che batte nel taschino
cuor che batte nella torre,
tutto il giorno ci discorre
della notte e del mattino.
Ci ricorda premuroso
come il tempo sia prezioso.
Son brunetta,
son tondetta,
son dolcigna,
son rossigna,
saporita,
ben gradita,
se lessata,
se arrostita,
se candita.
Ma col riccio
spinosiccio
pungo, offendo
non m’arrendo.
Son castagna
di montagna.
Castagna
La veste ho spinosa,
verdastra, rugosa.
La buccia ho moretta,
ma liscia, duretta.
Arrosta, bollita,
la polpa ho squisita.
lo cresco in montagna:
mi chiamo…
Castagna
Son Piccina rotondetta
son dolcigna, son moretta,
son di razza montanina,
.dell’autunno son regina,
son dei bimbi la cuccagna
e mi chiamo la…
Castagna
Nella foglia un filo d’oro
so trovar pel mio lavoro
e mi tesso una casina
tutta seta, bianca e gialla,
senza porta o finestrina.
N’esco fuori poi farfalla
e deposito gli ovini.
Sei dottor se m’indovini.
Il baco da seta
Or su un’erba ed or su un fiore
mi rincorri e non mi cogli.
Sono un libro di due fogli
del più splendido colore.
La farfalla
Sono il re della foresta,
ho una gran criniera in testa.
Mangio tutto in un boccone
e mi chiamano il…
Leone
Una pera che ogni giorno
puoi vederti in casa, attorno,
ha la pelle molto dura
anche se è vecchia. matura.
Ha dei semi luminosi,
e mangiarla tu non osi
perché polpa non ne ha.
Bimbo mio, che mai sarà?
La lampadina
Mi somiglia nel viso e nell’aspetto
ma non ha voce e il mio color non ha,
vediamo ùn po’ se qualche scolaretto
indovinare il mio nome saprà.
Il ritratto
lo, sebben non sia pittore,
fo ritratti a tutte l’ore.
Ne fo al brutto, ne fo al bello:
indovina, indovinello.
Lo specchio
Alta alta, fine, fine,
io somiglio ad un paletto
e non ho rami né spine;
solo il corpo stretto stretto.
Questo corpo, son sincera,
non è poi di molto tristo;
ma ho l’anima sI nera
che di pari non ne ho visto.
L’uom il sa, e mi taglia il collo
con l’intento dichiarato
di rapire il mio midollo
sin che tutto ha consumato.
Me lo toglie, e quanti segni
eleganti ei ne sa fare!
Ma anche tu, per i tuoi disegni,
bimbo, me lo vuoi rubare!
Matita
Tutti e due stanno sul capo
E son due originali:
Sembran proprio tali e quali.
Ma se una p aggiungi a uno
Ch’è di sotto, tosto all’opra
Lo vedrai passar di sopra.
Capello e cappello
Si trova in casucce modeste
e dentro ai palazzi si trova;
di pietra o di marmo ha la veste.
-La salgo e discendo? -Sì, prova!
La scala
Bella donna d’alto palazzo,
bianca son, nera mi faccio,
casco in terra e non mi sfaccio;
vado in chiesa e lume faccio.
La candela
Ho una veste verdolina,
idello stagno son regina;
:è noioso il mio cantare,
;indovina indovinare.
La rana
Rossa rossetta
in tavola fu messa
in tavola fu mangiata
e la coda le fu strappata.
La ciliegia
lo, sebben non sia pittore,
fo ritratti a tutte l’ore.
Ne fo al brutto, ne fo al bello:
indovina, indovinello.
Lo specchio
Alta alta, fine, fine,
io somiglio ad un paletto
e non ho rami né spine;
solo il corpo stretto stretto.
Questo corpo, son sincera,
non è poi di molto tristo;
ma ho l’anima sI nera
che di pari non ne ho visto.
L’uom il sa, e mi taglia il collo
con l’intento dichiarato
di rapire il mio midollo
sin che tutto ha consumato.
Me lo toglie, e quanti segni
eleganti ei ne sa fare!
Ma anche tu, per i tuoi disegni,
bimbo, me lo vuoi rubare!
Matita
Tutti e due stanno sul capo
E son due originali:
Sembran proprio tali e quali.
Ma se una p aggiungi a uno
Ch’è di sotto, tosto all’opra
Lo vedrai passar di sopra.
Capello e cappello
Si trova in casucce modeste
e dentro ai palazzi si trova;
di pietra o di marmo ha la veste.
-La salgo e discendo? -Sì, prova!
La scala
Bella donna d’alto palazzo,
bianca son, nera mi faccio,
casco in terra e non mi sfaccio;
vado in chiesa e lume faccio.
La candela
Ho una veste verdolina,
idello stagno son regina;
:è noioso il mio cantare,
;indovina indovinare.
La rana
Indovina bambinello:
io ti faccio brutto o bello:
sorridente oppur piangente:
come seI o come vuoi.
lndovinami, che puoi.
Lo specchio
lo rimbalzo già dai tetti,
co’ miei mille martelletti
batto ai vetri. Son noiosa,
ma pur servo a qualche cosa,
ché ristoro piante e fiori
e più belli fo i colori.
Sciolgo in ciel la nube oscura
e fo l’aria bella e pura.
La pioggia
Fresca, verde e ben fiorita
o seccata o inaridita
sono igienico alimento
per il gregge o per l’armento.
L’erba
All’inverno vado via,
ma poi torno a casa mia,
mangio mosche ed altri insetti:
chi mai sono o fanciulletti?
La rondine
Tonda tonda è la casetta…
Che ci fate o femminetta?
Scaldo e imbecco i miei piccini
or sentiamo gl’indovini.
L’uccello nel nido
lo conosco un botticino
tutto pieno d’un buon vino;
questo vino, il dico franco,
non è nero, non è bianco:
chi sa dir che vino è?
Co co, co co, coccodè!
L’uovo
Sono duro, sono stretto;
o mio caro scolaretto,
ti fo fare penitenza.
Ma che vuoi? Con la pazienza
tante cose imparerai
qui seduto: non lo sai?
Il banco
Al riparo
d’un cappotto verde e amaro,
d’un vestito di buon legno.
sotto lieve camicina,
sta la polpa bianca e fina;
buona fresca e buona secca,
te lo dico sottovoce:
ho parlato della…
Noce
Cammino, cammino
in ogni momento
e il tempo che passa
Il tutti rammento.
Se stanco alla fine
un poco ristò
un giro di chiave
e… ancor me ne vò.
L’orologio
E’ noioso e fastidioso,
quando fischia impertinente
nelle orecchie della gente,
quando passa da padrone
sollevando il polverone,
quando ruba a questo e a quello
il cappello.
Il vento
lo rimbalzo già dai tetti,
co’ miei mille martelletti
batto ai vetri. Son noiosa,
ma pur servo a qualche cosa,
ché ristoro piante e fiori
e più belli fo i colori.
Sciolgo in ciel la nube oscura
e fo l’aria bella e pura.
La pioggia
Fresca, verde e ben fiorita
o seccata o inaridita
sono igienico alimento
per il gregge o per l’armento.
L’erba
All’inverno vado via,
ma poi torno a casa mia,
mangio mosche ed altri insetti:
chi mai sono o fanciulletti?
La rondine
Tonda tonda è la casetta…
Che ci fate o femminetta?
Scaldo e imbecco i miei piccini
or sentiamo gl’indovini.
L’uccello nel nido
lo conosco un botticino
tutto pieno d’un buon vino;
questo vino, il dico franco,
non è nero, non è bianco:
chi sa dir che vino è?
Co co, co co, coccodè!
L’uovo
Sono duro, sono stretto;
o mio caro scolaretto,
ti fo fare penitenza.
Ma che vuoi? Con la pazienza
tante cose imparerai
qui seduto: non lo sai?
Il banco
Al riparo
d’un cappotto verde e amaro,
d’un vestito di buon legno.
sotto lieve camicina,
sta la polpa bianca e fina;
buona fresca e buona secca,
te lo dico sottovoce:
ho parlato della…
Noce
C’è una vecchiaccia
in su ‘na finestraccia;
le ciondola un dente,
e chiama tutta la gente.
La campana
Uccellin che passa il mare,
tiene strette le sue ali;
tiene stretti l’ali e il becco,
parla italiano, francese, tedesco.
La lettera
Mi metton sotto terra
ed io rispunto su;
mi batton, mi pestano
da non poteme più;
mi mettono nel forno
ed io me n’esco fuor
fragante e saporoso,
bel premio de lavor.
Il chicco di frumento
Urla, soffia, fischia e geme
e non ha bocca;
investe, scuote, urta e preme
e non si tocca;
spazza i piani, spazza i cieli
e non è scopa.
Il vento
Scorro il cielo lieve, lieve.
Sono bianca o grigia o greve;
l’aria fredda, che dispetto,
mi trasforma in rubinetto.
Allor acqua mando giù
fin. che in ciel non ci son più.
La nuvola
C’è una cosa bianca come un’oca;
oca non è.
Sparge le foglie, albero non è.
La neve
E’ strumento delicato
ed è un fiore profumato.
Indovina che cos’è?..
La viola
Chi sono le quattro sorelle
che si vogliono bene
ma quando l’una viene
quell’altra se ne va?
Le stagioni
Siamo lisci oppur ricciuti,
siamo d’oro, rossi o neri
ci leviam sopra i pensieri
e col tempo siam canuti.
I capelli
Ho cinque figli
e una sorella
se ben mi lavo,
son bianca e bella.
Quando lavoro,
dipingo e scrivo,
valgo un tesoro.
Ma se minaccio,
se tocco tutto,
se niente faccio,
credi, o fanciulla,
anche se candida,
non valgo a nulla.
Il nome mio
di’ dunque: addio!
Mano
Sono bella e immacolata
come il velo di una fata,
scendo bianca, lieve e molle
sulle vette e sulle zolle.
Scendo lenta giù dal cielo:
tutto avvolgo nel mio velo.
Neve
Sai tu cosa sia, bambino:
il candido dono che trovi
sui campi, sui tetti, sui rovi,
svegliandoti un certo mattino?
Battendo le mani, tu dici:
« Che bella! » se in casa c’è fuoco.
E subito pensi ad un gioco
un gioco con tutti gli amici.
Neve
Sotto il sole e sotto le stelle
stanno tante pecorelle;
quando son giornate brutte
se una piange, piangon tutte.
Nuvole
Son graziosa, son piccina,
son dei prati la regina;
la mia veste è tanto bella
ch’io somiglio ad una stella;
son dai bimbi preferita
e mi chiamo…
Margherita